Non mi sono iscritto a CCK08, perchè onestamente non mi sembrava di avere tempo. Pensavo ad un rientro dalle ferie – brevissime tra l’altro- drammatico. E poi sono anche un pò allergico alle iscrizioni e agli impegni che esse comportano. Mi angustia, l’idea di non poterli rispettare. Comunque, memore del corso precedente – a cui ovviamente non mi ero iscritto – so che anche se non ti iscrivi, qualcosa lo puoi sempre fare, a seconda di impegni ed interessi. Questo un -brevissimo – contributo alla week one.
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Ho sempre immaginato l’apprendimento come ad una pianta. Più in particolare, come un’edera, che cresce cercando gli appigli attorno a se: più appigli ci sono più la pianta è solida, più può continuare a crescere. Così, leggendo questo post – Does learning Grow or is it build? – non posso fare a meno di piegare verso la prima ipotesi.
Tuttavia, non avevo mai pensato come questa metafora potesse uscire dalla sfera personale – io, il mio apprendimento – e riversarsi all’esterno – le persone che conosco, il mio network -. Improvvisamente mi è più chiaro il isignificato della parola “connectivism”, e inizio ad immaginare quali prospettive potrebbe avere.
If you’re connecting it to existing knowledge, isn’t that sort of like a new branch growing from an existing tree?
Penso: come sono arrivato a tutto questo? Forse ci sono arrivato proprio come ne ha parlato Andreas, passeggiando in mezzo al bosco. Bravo Andreas, un immagine veramente bellissima!
E vedi come questo intreccio di metafore è proprio un esempio della conoscenza distruibuita di cui si ragiona nel pensiero connettivistico 🙂
Proprio vero: sarà autosuggestione ma mentre scrivevo questo post, avevo l’impressione netta di esserci dentro al network… 😉