L’apprendimento come attrito

Comperendere un fatto, il modello teorico che lo giustifica, la sua struttura: raramente ci si arriva a livello razionale. Piuttosto è un’immagine, una metafora, un’invenzione creativa, quella che produce la spinta inziale per la comprensione. Su questa spinta saranno poi i processi razionali ad indagare ed esplorare i limiti e la validità di questa prima "illuminazione". Immagino che questa opinione rientri tra quelle personali, che vari secondo il modo di pensare di ognuno: chissà.

Tempo fa utilizzavo un software per creare le mappe concettuali. Non ne potevo fare a meno: qualunque argomento studiassi ero già lì a creare la mappa concettuale, a inserire concetti, cercare relazioni, organizzare strutture. Anche se la materia non si prestava, pure andavo avanti, avventurandomi in schemi sbilenchi e contorti, che s’intrecciavano gli occhi a seguirne le  linee. Tant’è.

Ci perdevo parecchio tempo, e ben presto dovetti fare i conti: ne valeva la pena? Quanto imparavo in confronto al tempo che utilizzavo? A cosa serviva tutto questo schematizzare?

Pure a me piaceva, ma a conti fatti, gli schemi servivano a ben poco: erano una sintesi poco efficace, vuoi perchè troppo sintetici e le informazioni s’erano perse per strada, vuoi perchè troppo complicati, e allora era un bel lavoro decifrarli. E poi era più il piacere di farli, che quello di riguardali: preferivo iniziarne uno nuovo, che modificare quello vecchio. Rimaneva il fatto: a cosa servivano?

Di spiegazioni sulle mappe concettuali c’è una bella letteratura: a leggerla c’è di che entusiasmarsi, descrittori, legami logici, strutture teoriche, preconoscenze. Eppure non mi bastavano: quella che cercavo era una spiegazione più personale, che rispondesse ai miei dubbi.

Non la trovai per vie razionali: passò altro tempo finchè mi venne un’idea che aveva ben poco a che fare con le mappe concettuali. C’entravano piuttosto le eliche e le forze fisiche che permettono aerei di volare. Questa era l’idea:

flowRoot3994

Me la dimenticai rapidamente; mi tornò in mente leggendo questo post.

3 thoughts on “L’apprendimento come attrito

  1. Roberta Buzzacchino

    ciao lorenzo

    ho letto con interesse il post dove racconti la tua esperienza con le mappe concettuali

    anche io le ho provate, ma non sono mai riuscita ad utilizzarle perchè, come dici tu, alla fine mi ritrovavo davanti a “schemi sbilenchi e contorti, che s’intrecciavano gli occhi a seguirne le linee”

    per questo sono passata alle mappe mentali che hanno una struttura gerarchico-associativa, si basano più sull’evocatività (attraverso parole-chiave e immagini) e stimolano la creatività attraverso un processo associativo

    le mappe mentali sono quindi mappe creative, mentre le mappe concettuali sono cognitive

    comunque sulla loro differenza ti segnalo alcuni post che ho scritto a novembre e il sito http://www.mappementali.com dove troverai maggiori dettagli

    spero che tu voglia sperimentare le mappe mentali e scoprire se è lo strumento giusto per il tuo stile cognitivo

    fammi sapere!!

    r

    Reply

Leave a Reply

Your email address will not be published.