Prima promuovere, poi leggere le tasse degli altri

Niente, ho una totale sintonia con Adriano. Senza contare quella dose di simpatia che ogni tanto affiora mentro leggo il suo blog. Stavolta il tema è duplice: il governo tedesco (che chiede di promuovere tutti gli studenti per risparmiare) e la dichiarazione dei redditi on line. Trovarci il legame non è semplice, ma Adriano ci riesce sempre 🙂

Promuovere tutti: condivido in pieno il pensiero di fondo: una scuola che promuove tutti, perde di vista le proprie finalità sociali, togliendo alle persone la possibilità di crescere oltre la propria condizione (economica e umana). Ma qual’è la causa? Non penso che sia solo un problema di modelli ( Adriano cita il modello scuola-azienda). Piuttosto tendo a pensare che le finalità si perdono perchè inutilizzate e perciò inutili. Ma forse è un pensiero troppo deterministico ( e apocalittico). Chissà….

il post di Adriano Economia, conoscenza e fidanzati/e

Questione Tasse on line: la stampa italiana ci ha marciato sopra senza spiegare nulla. Di nuovo. Questo post  vale molto più di quella decina di articoli letti in questi giorni. Ed ha pure un titolo carino: Viscosità nell’accesso al dato. Insomma, mafia e criminali è dal 1973 che possono informarsi legalmente: se dovevano rapire qualcuno lo hanno già fatto.

2 thoughts on “Prima promuovere, poi leggere le tasse degli altri

  1. Adriano

    @ “tendo a pensare che le finalità si perdono perchè inutilizzate”
    Questo non mi è ben chiaro e mi suscita un sacco di domande:
    quali sono le finalità che si perdono? Quelle della scuola o quelle degli allievi? Coincidono o sono diverse? Quali sono? Pensi che la scuola dovrebbe avere finalità educative in senso ampio o più mirate allo sviluppo di competeneze professionali?

    Reply
  2. Lorenz Post author

    Dovrebbe fare entrambe le cose. Soprattutto dovrebbe abituare le persone ad affrontare i problemi. Promuovere tutti non mi sembra la strada migliore, ma forse confondo promozione automatica con assenza di valutazione.
    Il mio pensiero di fondo è questo: in genere si risparmia su quello che non è indispensabile, e misurare qualcosa che non serve è un’azione inutile.

    Reply

Leave a Reply

Your email address will not be published.