Il petalo cremisi e il bianco

Antonio divide il mondo dei lettori in due categorie: quelli che i libri li finiscono e quelli che i libri non li finiscono. Io sono nella seconda categoria, se il libro non mi piace lo lascio subito, non c’e’ feeling, stop. Ma mi accade lo stesso con i libri che pur mi piacciono molto: a poche pagine dal finale, di fronte alla disperazione di veder morire la storia e i suoi personaggi, preferisco la possibilit� di continuarlo in seguito e lasciarlo cos� “aperto” sul comodino.

Questo non � il caso del Petalo Cremisi: arrivato a pagina 600 mi sono pentito di non averlo mollato cento pagine prima. E non � un brutto libro, anzi: le prime 500 pagine sono un meraviglioso viaggio nella londra ottocento, attraverso i pensieri e la coscienza dei suoi abitanti, da quelli pi� umili fino alle clasi alte. Avvincente, crudo, notevole pure nello stile che riprende quello dell’ ottocento: ma finite le prime 500 pagine, persa la spinta iniziale, rimane solo il languare romantico di un Harmony formato famiglia un p� attempato. Peccato.


Il petalo cremisi e il bianco

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